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Buona Pasqua da Casa Verde: testimonianza della direttrice Michela Franceschini

La Pasqua è a un soffio e nelle nostre strutture si vivono momenti difficili ma intensi, ospitiamo e rilanciamo gli auguri della dr.ssa Michela Franceschini, Direttorice di Casa Verde di San Miniato, perché davvero qui splende un sole caldo e bellissimo.

“Mi sveglio all’alba, la luce entra forte dalle grandi finestre del laboratorio, la stanza è luminosa, non è stata pensata per essere una camera ma in questi giorni tutto è stravolto.
Provo a raccontare cosa sta succedendo.
Il coronavirus è entrato nella “mia” Casa Verde.

Da fine gennaio abbiamo tentato con le forze che avevamo a disposizione di combattere questo mostro invisibile, volevamo lasciarlo fuori da queste mura.
Non avevamo paura per noi ma per i nostri ragazzi e per le nostre ragazze, temevamo che le loro fragilità potessero renderli vulnerabili di fronte all’aggressività del virus.
Il 28 marzo i nostri timori purtroppo sono divenuti certezza….non ce l’abbiamo fatta a tenere fuori il mostro.

La disperazione, la preoccupazione il senso di impotenza ma più forte di tutti la rabbia, rabbia contro un sistema che non ci ha ascoltati, rabbia contro chi non ha voluto fare i tamponi a chi aveva “una semplice influenza”….poi improvvisa la lucidità.
Non si può perdere tempo!

Mille telefonate, attiviamo tutti i contatti possibile e nel giro di poche ore arrivano in struttura i letti per gli operatori che insieme a me hanno dato la disponibilità a restare H24 in struttura.
Come già previsto dai piani di emergenza suddividiamo la struttura in due reparti, covid e no-covid.
Con l’aiuto di tutti, dal Presidente della Fondazione Giuliano Maffei, il Direttore Generale Roberto Cutajar, il sindaco di San Miniato Simone Giglioli, il Vescovo Andrea Migliavacca, il personale della Fondazione, alcune ditte che producono o vendono mascherine e camici, privati cittadini e poi tutti i miei super operatori di Casa Verde reperiamo il materiale necessario per affrontare al meglio questa emergenza.
Abbiamo mascherine, tute, occhiali, visiere, copriscarpe e litri e litri di detergenti per sanificare, siamo pronti a combattere il virus.
Mi sento in guerra.

Prego perché tutto possa risolversi con una dura prova ma che non succeda l’irreparabile.
Oggi sono 12 giorni che viviamo in un mondo sospeso ma sembra che le mie preghiere siano state ascoltate, nessuno è stato troppo male.
Molti operatori sono dovuti restare a casa ma non sono lontani, ci sostengono con le loro parole e con piccoli e grandi gesti di affetto.
Chi è al lavoro dimostra grande umanità unita ad una importante professionalità…un cocktail micidiale per sconfiggere il virus.
I nostri ragazzi e le nostre ragazze si sono rivelati ancora una volta dei combattenti con loro la vita non è stata clemente ma forse sono proprio loro che ci insegnano a non arrenderci mai. Hanno accettato di vederci con indosso mascherine, occhiali, visiere, tute, che agli occhi di molti possono renderci irriconoscibili ma ai loro occhi no, conoscono i nostri gesti e la nostra voce, colgono i particolari.

È una Pasqua insolita ma come spesso avviene nelle traversie della vita, questo nemico comune da combattere ci ha uniti e ci ha fatto scoprire ancora di più il valore del gruppo e dei valori morali, etici, professionali che guidano il nostro operato.

Sapere che fuori da queste mura ci sono persone che pensano a noi e ai nostri ragazzi e che si preoccupano per noi, ci aiuta ad essere ancora più forti nell’affrontare questa prova.

Auguro a tutti una Pasqua piena di affetto come sarà sicuramente la mia.
In tutti questi giorni mai un solo istante ho pensato che non sarei voluta essere qui!
Grazie ai miei super operatori e al loro motto:
A Casa Verde il sole splende dentro e fuori ️

Dr.ssa Michela Franceschini”

Nella foto la festa di compleanno di una paziente, anche in tempo di coronavirus c’è sempre un sorriso e una bellissima torta per stare bene insieme

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