Comunicati stampa

Accessi record nel primo anno di attività per Stella Maris Mediterraneo

Matera – E’ una realtà nata con l’obiettivo di frenare la migrazione sanitaria dal Sud al Centro-Nord, ma che in nemmeno un anno ha bruciato tutti gli obiettivi, registrando accessi da record. E già si pensa al suo raddoppio. Parliamo della novità costituita dalla sperimentazione gestionale  che il  Centro di neuropsichiatria infantile che la Fondazione Stella Maris Mediterraneo Onlus, costola del IRCCS Stella Maris di Pisa, ha realizzato grazie alla sinergia con la Regione Basilicata e le Aziende sanitarie di Matera e Potenza,

Di fatto questa dinamica realtà ha organizzato l’attività su due poli di assoluta eccellenza: quello diagnostico presso l’Ospedale di Matera e quello, terapeutico di Chiaromonte, dove confluiscono in un’esperienza innovativa genitori e bambini con autismo per un precocissimo ed efficace trattamento. Le due strutture “gemelle”, grazie ai team multidisciplinari di professionisti e a un laboratorio di ricerca molto attivo, consentono di contenere nell’arco pochi mesi diagnosi e terapia per bambini con disturbi dello spettro autistico, dando risposta a un numero sempre crescente di famiglie. Fondazione Stella Maris Mediterraneo è così diventata in breve tempo un punto di riferimento non solo per la Basilicata ma anche per le regioni del Sud e anche del Centro Italia. Come ama dire il suo Presidente, il dr. Mario Marra: “Siamo nati per ridurre le liste di attesa di Pisa, ma il successo riscosso da Stella Maris Mediterraneo è stata una sorpresa: anche noi ora abbiamo una lista di attesa purtroppo molto lunga. Abbiamo raggiunto i risultati previsti con un anno di anticipo. Per questo a breve dovremo chiedere alla Regione Basilicata di raddoppiare da 8 a 16 i posti letto ospedalieri sul plesso di Neuropsichiatria di Matera. In questa sede infatti effettuiamo le diagnosi precoci e tempestive che hanno permesso di rispondere adeguatamente alle preoccupazioni dei genitori sullo sviluppo del loro bambino. Per questo abbiamo bisogno di aumentare la capacità di accoglienza. L’aumento di posti letto consentirà di dare lavoro ad altro personale specialistico che è necessario per una struttura come questa”.

Come si spiega un successo così? “Abbiamo organizzato un servizio che mancava in questa regione geograficamente strategica per tutto il Centro-Sud – spiega il prof Filippo Muratori, Direttore Scientifico di Stella Maris Mediterraneo e Direttore dell’Unità complessa di Neuropsichiatria della Stella Maris di Pisa oltre che docente di Neuropsichiatria all’Università di Pisa -, realizzando un’esperienza che comprendesse la diagnosi precoce dei bambini con autismo. Parallelamente alla struttura ospedaliera, è stato attivato un percorso intensivo che formasse i genitori a vivere con un bambino autistico. Nel Centro clinico di Chiaromonte, dove sono allestiti 4 appartamenti, svolgiamo veri e propri stage con la famiglia intera: un gruppo di operatori appositamente formati, e sotto la costante supervisione di specialisti, li aiuta nella delicatissima fase del post diagnosi. Si tratta di un approccio molto innovativo e sperimentale che sta dando grande soddisfazione, soprattutto alle famiglie”. Quale modello seguite? “Per comprendere un bambino con autismo bisogna mettersi dalla sua parte, che è come quella di un immigrato finito all’improvviso in un mondo di cui non conosce la lingua – prosegue il professore -. I genitori devono essere aiutati a capire e a comprendere come funziona la mente del proprio bambino: noi viviamo in un mondo ad alta intensità sociale e il bambino con autismo ha molte difficoltà a entrare in questo mondo per noi così familiare. Per questo al centro del nostro lavoro c’è il “parent coaching” con cui ‘alleniamo’ la famiglia a comprendere il proprio bambino. Ci ispiriamo al ‘Early Start Denver Model’, un modello di trattamento precoce dell’autismo che si è già dimostrato efficace. Così con le due iniziative di Matera e Chiaromonte abbreviamo il tempo che va dalla preoccupazione dei genitori, alla diagnosi, all’intervento sul bambino con autismo. Un tempo che spesso occupa quasi due anni e che spesso riusciamo a contenere nell’arco di qualche mese, consentendo di sfruttare la plasticità cerebrale dei bambini nei primissimi anni di età e quindi ottenere la massima efficacia del trattamento”.

Ma c’è di più. “Abbiamo aperto un laboratorio di ricerca in collaborazione con l’IRCCS Fondazione Stella Maris di Pisa e l’Università di Firenze – dice  il prof. Muratori – che ha già dato i primi risultati in termini di pubblicazioni scientifiche, in particolare mediante studi sulla percezione dei bambini e sulle loro capacità di pianificazione delle azioni”. Inoltre un importante filone di ricerca che la Fondazione sta seguendo è quello dello studio degli indici fisiologici, come la risposta pupillare, nei disturbi del neurosviluppo in maniera tale da poter trovare bio-marcatori precoci e non invasivi che possano aiutare nella diagnosi precoce. Quello della Fondazione Stella Maris Mediterraneo, come riassume il Presidente Mario Marra, “è anche la più efficace formula sperimentata con successo in questa terra fertile di esperienze che è la Basilicata, e ha saputo attrarre vere eccellenze sanitarie del territorio italiano”

La Fondazione Stella Maris Mediterraneo (FSMM) ONLUS sulla base di un Protocollo d’Intesa con la Regione Basilicata garantisce la funzione regionale di Neuropsichiatria Infantile. La FSMM, in sinergia con l’IRCCS Stella Maris di Calambrone – Pisa, e in stretta collaborazione con l’ASM, l’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, e con l’ASP di Potenza ha realizzato un Centro di eccellenza clinico e di ricerca articolato su due strutture. Quella residenziale ospedaliera di Matera che nel 2017 ha accolto oltre 400 bambini(tra ricoveri ordinari e DH) con vari disturbi psichiatrici e “l’home lab” di Chiaromonte, Centro Clinico per la riabilitazione precoce Intensiva dei disturbi dello spettro autistico che ha sede nella struttura vicina all’ospedale, che comprende quattro appartamenti per quattro posti letti attivi. Il progetto accoglie bambini da 0 a 48 mesi  (quattro ogni tre settimane), con il coinvolgimento attivo dei genitori, in due fasi: la prima (parent coaching) di carattere semiresidenziale nella quale i genitori svolgono un training (di tre settimane) durante il quale sono  affiancati da clinici in grado di suggerire strategie per ampliare le sequenze socio/comunicative per sostenere le iniziative del bambino, la seconda (after-care) che prevede un contatto bimensile via computer tra il personale clinico della struttura e i familiari del bambino della durata di 6-12 mesi per implementare un sistema coordinato di terapia multitasking in house della malattia. Obiettivo: sviluppare una metodologia Italiana originale d’intervento precoce dell’autismo applicabile in quel periodo di tempo intercorrente tra la diagnosi e l’inizio del trattamento fornito dai Servizi Territoriali. Il polo segue le Linee Guida Nazionali per l’Autismo (ISS, 2011).

Categorie:Comunicati stampa, News